Il Cimiero del Drago

Realizzazione a cura di Viduquestla

I canoni che ispirano la realizzazione di un premio per il Torneoinarmatura sin dalla sua prima edizione sono gli stessi, partendo dal tema del Drago basandoci su documenti storici la realizzazione del manufatto deve essere realizzata (per quanto possibile) con materiali e tecniche storiche da artigiani italiani.
Abbiamo per cui pensato che uno dei simboli distintivi dell’uomo d’arme sul campo di battaglia e nei tornei era rappresentato dal suo cimiero, appendici colorate fissate sulla sommità dell’elmo che prendono le forme più svariate.
Partendo da fonti documentarie abbiamo deciso di realizzare un cimiero a forma di drago. Per questo compito ci siamo voluti affidare ad Ezio Zanini di Viduquestla (https://www.viduquestla.it/), artigiano del legno (ma non solo) con cui abbiamo collaborato per altri premi (vedi pendente di San Giorgio e il Drago dell’edizione 2016).
La foggia del cimiero raffigurante un drago abbarbicato su una torre è stata ispirata da diversi dipinti presenti su cassoni della seconda metà del XV secolo di area toscano-romagnola.


Se tali raffigurazioni hanno suggerito l'idea e la postura del drago sulla sommità della torre esse non risultavano abbastanza dettagliate da fornire ragguagli sui vari particolari necessari a completare la scultura.
Per questo ci siamo ispirati anche a diverse opere scultoree e pittoriche, sempre dello stesso periodo storico, nelle quali i dettagli necessari a portare a compimento la scultura sono rappresentati in modo vivido e particolareggiato.
Il cimiero è stato realizzato in legno di tiglio. Il tronco e stato ridotto manualmente in spicchi con l'uso di mazza e cunei e le porzioni così ottenute si sono squadrate con scuri ed accette.
Lungo tutto il processo di lavorazione abbiamo cercato di limitare il più possibile l'utilizzo di attrezzi moderni, ricorrendo all'uso di elettro-utensili solo in sporadiche lavorazioni con piccole frese (invece dei trapani a volano che all'epoca erano usati per questi fini) e per la base della torre, tornita a mano grazie ad un tornio elettrico.
Il blocco di tiglio è quindi stato scolpito, lavorando inizialmente con sega a mano ed accetta allo scopo da abbozzare la figura da rappresentare. Successivamente si è ricorso a sgorbie e lime aggiungendo, man mano che la figura si assottigliava, i vari particolari che andavano gradualmente a completare la figura.


Raggiunta la forma desiderata si è proceduto alla stesura di uno strato di gesso di Bologna, necessario per il successivo rivestimento in foglia metallica.


La finitura è stata realizzata grazie a due mani: la prima con gommalacca pura e la seconda con gommalacca mescolata a bitumina.
Ecco il risultato ottenuto.


Testo e foto VIDUQUESTLA

 

 

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